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Successo e carriera

La capacità di reinventarsi è tutt’altro che scontata, ma noi donne abbiamo fatto di quest’abilità un’arte e grazie a lei ci siamo evolute costantemente. Tuttavia, queste parole sembrano poco credibili per una donna che ha appena perso quanto costruito e magari deve occuparsi di un altro centinaio di cose allo stesso momento. Chissà, forse è appena diventata mamma, sta affrontando la fine di una relazione o sta lottando per la propria salute e ha dovuto rinunciare a quell’aspetto sociale che ci definisce così profondamente: la nostra carriera. 

Empowerment by Silvia Jauch
Silvia Jauch
24.03.22

Io mi trovavo in questa situazione. Mamma di una bambina piccola, senza lavoro, fresca di divorzio e con i reumatismi. La disperazione e la rabbia mi seguivano come una nube nera sopra la testa perché per me era chiaro che nessun capo sano di mente avrebbe mai visto di buon occhio la candidatura di una giovane mamma single e malata.

 

Non mi restava che un solo pensiero in testa che mi diceva: «Risolvi il mistero!» Perché mi sembrava proprio questo: un compito irrisolvibile che non mi dava più pace. Come è possibile avviare una carriera nella mia situazione?

 

Non esistono risposte semplici a questa domanda, ma c’è solo una soluzione: a volte bisogna reinventarsi, e per la cronaca funziona particolarmente bene quando ormai hai perso quasi tutto. Quindi era arrivato il momento di dare libero sfogo alla creatività per conciliare il caos della mia vita quotidiana con una piccola carriera. Per evitare di arrendermi fin dall’inizio, mi imposi di non pensare a se avrei avuto successo o meno, perché era un dubbio troppo forte per la situazione in cui mi trovavo. Decisi che in quel momento era più importante fare qualcosa per muovere i primi passi e così iniziai a scrivere. In fondo siamo bravi a fare le cose che ci piacciono, perciò intravedevo la possibilità di riscuotere un po’ di successo in questa attività.

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Scrivevo per ore e ore su ciò che stava accadendo nella mia vita in quel momento e tentavo di scattare delle fotografie adatte. I temi spaziavano, ad esempio, dalla condanna delle possibilità di carriera di una mamma single ai pensieri quotidiani, fino ad arrivare alla biancheria intima perfetta per le donne malate. Mi sono detta che sicuramente c’erano altre donne oltre a me che stavano affrontando ostacoli simili e che esistevano già abbastanza letture riguardo alle giornate di surf a Bali o ai pettegolezzi sui reali inglesi.

 

L’eco fu grande, o per meglio dire commisurata al mio piccolo mondo in cui mi barcamenavo tra la preparazione di spuntini al sacco e appuntamenti dal medico. Iniziai a ricevere molta approvazione, ma anche costanti critiche. Tuttavia era soprattutto quella manciata di lettori meno gentili a mostrarmi il vero senso del mio lavoro, perché le loro critiche talvolta offensive mi aiutavano a capire quale sarebbe dovuto essere l’argomento successivo e divenni la portavoce del mio mondo, nel quale ormai non ero più così sola. Erano così tante le donne che mi scrivevano cosa pensavano della vita femminile in bilico tra le aspettative della società e la sfida di essere all’altezza di tutto.

A un certo punto, iniziai a ricevere piccoli lavori su commissione che poi divennero più grandi. Mi veniva chiesto di scrivere testi su diversi temi e venivo pagata, cosa che quasi mi sorprendeva prima di arrivare a capire che la scrittura era diventata proprio il mio lavoro!

La mia nuova, piccola (ma appagante) carriera mi accompagna ancora oggi e spesso ho lavorato sodo senza tregua. Ma ho anche imparato a godermi appieno i miei meritati traguardi. Ad esempio, è stata una sensazione fantastica poter trascorrere delle meravigliose vacanze un po’ più lunghe e sapere di essermele guadagnate con le mie entrate. Mi rende molto orgogliosa. E anche se spesso devo sentirmi dire che ho avuto solo fortuna, sorrido e rispondo con la massima convinzione: «No, me lo sono meritato».

 

Quello che voglio sottolineare con questo articolo è che noi donne tendiamo a spiegare le nostre capacità e il nostro successo economico dicendo che abbiamo avuto fortuna, e questo non va bene. Io ho avuto bisogno di molto tempo per capire che tutto questo non è stato solo un felice caso della vita. Perché ho investito molte ore a esercitare l’ortografia, a migliorarmi, a sviluppare il mio stile di scrittura, a fare ricerche, a imparare l’arte della fotografia e poi quella dei video, e ancora oggi non ho smesso di imparare.

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Questo è lavoro. E solo perché lo faccio volentieri, non significa che abbia meno valore!

Ci saranno anche persone che sminuiscono il tuo percorso o che cinque anni dopo continueranno ancora a dirti che il tuo vecchio lavoro e la tua vita di prima erano molto meglio. Dovrai anche sentirti dire che sei fortunata a essere pagata per il tuo hobby o che sei semplicemente capitata nel posto giusto al momento giusto. Ma ti chiedo per favore di non credere a queste insinuazioni. Perché reinventarsi richiede coraggio e innovazione, e già solo questo a volte può provocare sentimenti di invidia nelle persone: fa parte del gioco e puoi prenderlo sempre come un complimento!

Però lo so: all’inizio è difficile e spesso la fine precoce di una carriera può causare problemi di autostima. Serve tempo per schiarirsi le idee e rimettersi in gioco, ed è assolutamente legittimo concederselo. È anche legittimo ricadere, perché questi tempi offrono molte possibilità e ci fanno capire ciò che non vogliamo. E questo è estremamente importante per elaborare i piani per il futuro.


Se stai leggendo le mie righe e ti trovi in una situazione simile, magari le mie parole potranno aiutarti: la carriera può andare a rotoli e non deve essere motivo di vergogna. Perché non sempre tutto va secondo i piani. E si può anche riniziare daccapo senza sapere dove si finirà. A volte, per fare tanta strada bisogna procedere a piccoli passi. Non bisogna nemmeno rinunciare ai sogni, perché potrebbero aprirci nuove porte e mostrarci nuove prospettive. E non importa quanto ti piaccia il tuo lavoro: è pur sempre un lavoro e non un hobby. Sei tu la forza motrice e la qualità di ciò che hai ottenuto, e tutto questo non ha assolutamente nulla a che fare con la fortuna: ricordalo agli altri con orgoglio!

 

E, per finire, non è la carriera andata a rotoli a definire la persona che sei, ma il tuo nuovo inizio!

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