Silvia Jauch

Perle scintillanti

Ero sensuale. E molto. Ero sensuale sulla pista da ballo, con uno sguardo e in altri momenti che ora preferirei non descrivere nel dettaglio. O perlomeno, pensavo di esserlo. Ma all’epoca ancora non sapevo che stavo semplicemente confondendo la sensualità con l’approvazione degli uomini: come per molte altre emozioni, anche la sensualità è stata sessualizzata e resa un altro criterio che ha spinto noi donne a voler piacere. Voler piacere agli altri.

Perle scintillanti
Silvia Jauch
23.02.23
Silvia Jauch Image without a name

Come sempre basta fare un passo indietro di un paio di anni, ricordare i primi brufoli, l’apparecchio e i numerosi, inutili complessi che mi tormentavano praticamente in ogni situazione. La sensualità era un concetto che senza dubbio non avrei mai associato a me stessa. A essere sensuale era Pamela Anderson, quando in Baywatch correva al rallentatore sulla spiaggia catturando gli sguardi ipnotizzati di tutti gli uomini, oppure la vicina dalle gambe slanciate, il seno abbondante e le borse firmate, a cui venivano puntualmente recapitati per posta grandi bouquet di fiori. Ecco: questo tipo di donna era secondo me incredibilmente sensuale, tanto da far perdere la testa agli uomini. E poi c’erano le giovani donne, quelle come me. Io ero il genere di ragazza che si rasava metà della testa per poi colorare di blu notte l’altra metà dei capelli. Il mio guardaroba prevedeva due paia di Levi’s, qualche maglietta bucherellata e le Doc Martens: questo l’ outfit che mi ha accompagnato per tutti gli anni dell’adolescenza. Avrei voluto essere sensuale? Certo! Ma non avevo la più pallida idea di come diventarlo e, dato che l’argomento non faceva altro che angosciarmi, mi sembrava più semplice continuare a indossare i miei jeans slavati.

 

Tuttavia, questi pensieri non mi davano pace: mi chiedevo sempre più spesso cosa bisognasse mai fare per essere percepite come sexy e sensuali. Ed è proprio questo il punto: non è possibile diventare sensuali, ci si sente tali. Prima di capirlo però sono trascorsi un altro paio di anni, passati a sperimentare un tipo di moda che oggi a ripensarci fa arrossire di vergogna. I pantaloni a vita bassa avevano sostituito i miei Levi’s, abbinati a top striminziti in tessuto sintetico che attiravano su di me sguardi languidi ogni sabato sera. Ovviamente, senza dimenticare le Buffalo ai piedi. Con questi vestiti non mi sentivo davvero a mio agio, ma a giudicare dalle reazioni sembrava che io stessi centrando il bersaglio. O almeno così pensavo.


Ci sono voluti ancora del tempo e un gran numero di libri di self-help per capire che io di questa faccenda ancora non avevo capito una cosa. Non erano gli altri a dovermi ritenere incredibilmente sexy e sensuale; ero io. Anche senza un uomo al mio fianco. Senza una reazione. Senza approvazione esterna. Un giorno, dopo diversi mesi senza uno straccio di appuntamento con altri se non me stessa, ho capito quanto valevo: mi sono comprata della meravigliosa biancheria intima e una collana di perle decisamente troppo costosa. Soltanto perché mi andava. Soltanto per me. Che visione!

Il pizzo nero mi avvolgeva, regalandomi sensazioni completamente nuove.

Improvvisamente mi ritrovavo di fronte a una donna che mi era certo estranea, ma anche in un certo senso familiare. È stato l’inizio della mia femminilità, che vivo ancora oggi e che allora per la prima volta era visibile anche dall’esterno. Subito dopo il giro di shopping ho tirato fuori la mia vecchia Canon e ho scattato foto a me stessa in tutte le pose possibili con l’autoscatto, fino ad avere dieci meravigliose foto che mi ritraevano e la batteria della macchinetta che minacciava di scaricarsi a breve. Mi sono lasciata cadere sul divano, soddisfatta, togliendomi i tacchi. Ho allungato le gambe lungo la parete e mi sono accesa una sigaretta. Il mio sguardo vagava assente attraverso le boccate di fumo, e improvvisamente si è posato su di me. Ero lì, sdraiata, senza uomo, senza complimenti e senza approvazioni altrui, ed ero in quel momento la donna più sensuale del mio personalissimo mondo. Una sensazione completamente nuova, ma piacevole. Forte, in un certo senso, ma al contempo delicata. Pizzo nero e perle scintillanti dipingevano le mie curve: che emozione meravigliosa. Queste ore dense di shopping, foto, percezione consapevole di me stessa sono diventate per me uno di quei momenti che ormai sono scolpiti nella memoria.


Da questi attimi ho imparato molto. Come un germoglio, ho lasciato fiorire questa esperienza su un terreno fertile, sapendo che la nuova consapevolezza doveva mettere radici profonde dentro di me. Non diventiamo sensuali quando ci vengono rivolti sguardi languidi o quando qualcuno ci fa sentire sexy. No. Il momento in cui siamo sensuali è quando ci sentiamo bene nella nostra pelle.

 

Oggi ci riesco anche con addosso i miei vecchi jeans e le magliette con i buchi, perché nella mia testa ritorno spesso alla donna con il pizzo nero e le perle scintillanti.

Silvia Jauch

Altri temi

Penelope
09.02.23

Le tante forme della sensualità

Noi di Beldona celebriamo l’unicità delle donne disegnando lingerie dalla vestibilità perfetta per ciascuna di loro. Concedetevi «Penelope» per la Festa della donna, una lingerie unica come voi! Creata dalle donne per le donne.

Leah
Leah 30.01.23

Consapevolezza e sensualità

Il nostro corpo ci dà l’energia che ci serve per affrontare la vita e lanciarci in nuove avventure ed esperienze. Esprime la nostra sensualità e ci trasmette gioia e felicità.

Image without a name

Your body Your strength

Il nostro corpo è davvero straordinario e per questo si merita tutte le nostre attenzioni. E quale altra stagione, se non la primavera, sarebbe quella ideale per celebrare il nostro corpo e ricordarci quanto siamo belle?