Anina

Amor proprio

Amor proprio: se ne parla tanto, ma non è sempre facile metterlo in pratica. L’uso sempre maggiore dei social media porta automaticamente a fare paragoni e può farci dubitare di noi stesse… Anche se sappiamo che in genere la rappresentazione social non corrisponde alla realtà, ma è un’istantanea abbellita di un momento. Nell’intervista alla blogger e guru della sostenibilità Anina Mutter parliamo dell’importanza di fiducia in noi stesse e amor proprio, e di come svilupparli. 

Amor proprio
Anina Mutter
26.07.22
CREDO CHE SIA NECESSARIA UNA CERTA VOLONTÀ O UN CERTO DESIDERIO DI ESPORSI. ALTRIMENTI PERCHÉ MAI FARSI DEL MALE, SE SAPPIAMO CHE È QUALCOSA CHE CI STRESSA O CI FA SENTIRE SOPRAFFATTE? INSOMMA, CI VUOLE SICURAMENTE FIDUCIA IN SE STESSE E ANCHE CORAGGIO SE SI VUOLE RIMANERE AUTENTICHE. 
Anina

Data la tua attività di blogger, attrice e ballerina, sei spesso esposta a un ambiente giudicante. Come vivi questa situazione?

 

Fondamentalmente, dipende molto dall’ambiente in cui mi trovo. Ma credo che quando ci si espone o ci si muove in un ambito in cui si ha visibilità, viene spontaneo porsi delle domande: chi sono, come mi vedono gli altri, devo soddisfare determinate aspettative o requisiti per avere successo? È senza dubbio una situazione conflittuale. La paragonerei a un campo minato, perché la nostra società è strutturata in modo tale che, per sentirci parte di essa, sentiamo di doverci incasellare in determinate categorie. Per me è molto diverso. Quando ero più giovane era certamente più difficile, perché non ero ancora così affermata e non sapevo ancora cosa rappresentassi e cosa fosse importante per me. Ma più mi muovo in questo ambiente, più mi sento a mio agio. 

 

Quindi per esporsi è necessaria una buona dose di fiducia in se stesse?

Credo che sia necessaria una certa volontà o un certo desiderio di esporsi. Altrimenti perché mai farsi del male, se sappiamo che è qualcosa che ci stressa o ci fa sentire sopraffatte? Insomma, ci vuole sicuramente fiducia in se stesse e anche coraggio se si vuole rimanere autentiche. Inoltre, credo che ci siano vari modi per esporsi. Per esempio, se cercassi di piacere sempre a tutti, mi sentirei molto infelice perché non sarei più me stessa. A volte bisogna semplicemente alzare la testa, dire come ci si sente e porre dei paletti. Perché a noi donne viene spesso lasciato intendere che non ci è permesso dire di no o avere una nostra opinione o che siamo «acide» se ci facciamo valere. E credo che affrontare tutto questo richieda coraggio, forza e fiducia in se stesse.

 

Cos’è per te l’amor proprio?

Ho riflettuto molto su questo termine e penso che non ci si possa semplicemente limitare a dire: «significa volersi bene». Si fa presto a parlare di amor proprio, ma se si analizza questo concetto più in profondità, si scopre quanto sia un sentimento complesso che va costruito passo dopo passo. Da una parte si può affermare che l’amor proprio corrisponda alla consapevolezza dei propri limiti e al loro rispetto. Al contempo, amor proprio è anche accettarci così come siamo. Ma penso che ci si debba innanzitutto porre alcune domande: cosa mi condiziona, cosa mi ha resa ciò che sono, qual è il mio punto di partenza e quali condizioni mi pongo per riuscire a voler bene a me stessa? Credo che sia un tema incredibilmente complesso, un processo di evoluzione continua. Per me, amare me stesse significa scoprire sempre qualcosa di nuovo e modellare lentamente ma in modo costante il proprio essere, per poter avvicinarsi sempre più a ciò che si è davvero.

 

Si può fare qualcosa per sviluppare l’amor proprio?

Assolutamente sì. Possiamo entrare in sintonia con noi stesse, ad esempio, attraverso il movimento, la lettura di libri sull’argomento o il lavoro a livello psicologico e analitico, magari anche tramite la terapia, che trovo molto preziosa. È però essenziale trovare uno spazio per ascoltarci e percepire cosa sta succedendo in noi stesse. Oggi il problema maggiore è che abbiamo continue distrazioni. Ogni singolo minuto della giornata è occupato, abbiamo sempre il telefono in mano. Se non ci creiamo delle isole di calma, o «pocket of stillness»* come le chiamo io, questo processo non può nemmeno iniziare. Ecco perché è così importante trovare questi spazi.

 

*Le «pocket of stillness» sono momenti di tranquillità nella vita quotidiana, isole di calma che servono a interrompere per qualche istante la frenesia in cui viviamo. Quando siamo in vacanza, questi momenti si presentano in modo del tutto spontaneo. Nella vita di tutti i giorni, invece, dobbiamo crearceli, prendendoci del tempo per noi con consapevolezza.

In quali situazioni l’amor proprio viene meno?

L’amor proprio può venir meno quando si ha la sensazione di non essere viste, quando qualcuno non rispetta i nostri confini o quando facciamo confronti con altre persone. Le situazioni in cui l’autostima dipende dall’esterno e non dall’interno sono sempre molto pericolose.

 

Quando si possiede un’alta accettazione di sé, tutto diventa più facile. Hai mai avuto la sensazione che tutto vada a gonfie vele quando sei in pace con te stessa?

Beh, la vita non è mai un percorso lineare. Mi piacerebbe cambiare il nome al termine «amor proprio» e chiamarlo vicinanza a se stessi. In effetti, quando sono davvero vicina a me stessa, quando percepisco in toto la mia persona, molte cose vanno meglio.

 

Amor proprio uguale egoismo. Cosa ne pensi?

Penso che sia importante guardare prima di tutto a noi stesse. In realtà ogni persona ha un sesto senso che le fa percepire cosa sia egoistico, in quali situazioni si mette al primo posto o dove sia necessaria una maggiore attenzione a se stessa per poter agire come persona di valore nella società.

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Intendi dire che, se vogliamo bene a noi stesse, riusciamo a prenderci meglio cura delle altre persone?

Questa è una domanda pericolosa e potrebbe essere facilmente fraintesa (ride). Sono dell’idea che possiamo prenderci cura degli altri con amore anche se non riusciamo ancora a volerci bene o a vivere l’amor proprio come vorremmo. Ma credo che, a lungo termine, ignorare completamente se stesse e prodigarsi solo per gli altri non sia sostenibile. Quando mi sento bene, diffondo il mio spirito positivo, e credo che questo vada anche a vantaggio delle persone attorno a me. Le vibrazioni positive esercitano sempre un’influenza benefica su coloro che ti circondano.

 

Per Beldona è molto importante trasmettere il messaggio che ogni corpo è bello così com’è. Che rapporto hai con il tuo corpo?

Io e il mio corpo abbiamo fatto molta strada insieme e non è sempre stato facile, ma oggi sono incredibilmente grata per il mio corpo e per ciò che mi offre. Penso che ogni persona e ogni corpo abbiano la propria bellezza, a prescindere dalle caratteristiche fisiche. Al contempo, ritengo sia importante porsi questa domanda: amo il mio «guscio» creato dall’esterno o amo davvero me stessa? Mi limito a dire che mi voglio bene o ci credo veramente? E chi non prova questo sentimento dovrebbe trovare lo spazio per percepire e sostenere se stessa. La nostra percezione di come dovremmo essere è fortemente influenzata dall’esterno. Ma se ci confrontiamo con noi stesse con onestà ed esaminiamo tutto il «marcio» che preferiremmo non vedere, volerci bene sarà una cosa naturale. Inoltre, trovo che sia pericoloso vincolare l’amor proprio a delle condizioni, per esempio convincendosi di potersi voler bene solo se si fanno determinate cose o se si ha un determinato aspetto.

 

Vivi la vita da molte sfaccettature diverse e non ti lasci incasellare in un solo ruolo. È sempre stato così? 

I miei genitori hanno sempre incoraggiato al massimo me e i miei fratelli a essere ciò che volevamo. Ecco perché non ho mai tenuto in considerazione i ruoli di genere. Mi è sempre stato chiaro che sono una ragazza che può fare tutto ciò che le piace, che sia ballare la breakdance, andare sullo skateboard o a cavallo. Tuttora faccio quello che m’interessa e mi diverte: giocare a calcio, scatenarmi e poi ballare la salsa con movenze super sexy. Non mi lascio influenzare dall’esterno, ma ascolto la mia voce interiore e faccio ciò che mi rende felice. Il mio obiettivo principale è vivere nel modo più giocoso possibile e godermi la vita.

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